Giuseppe Molteni (Affori, Milano, 1800 – Milano, 1887)
1847
olio su tela, 149 x 117 cm
firmato e datato in basso a destra “G. Molteni 1847”
Pavia, Musei Civici di Pavia, Quadreria dell’Ottocento, inv. P 834
La Signora di Monza è un intenso ritratto di Gertrude de Leyva, una dei protagonisti dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. Il dipinto fu commissionato a Molteni nel 1847 dall’ingegnere e cultore d’arte Giuseppe Marozzi, che in quello stesso anno aveva affidato a Francesco Hayez l’esecuzione dell’Accusa segreta, simile per dimensioni e dotata della stessa cornice, per poter esporre nella propria casa una splendida coppia di figure femminili, realizzate dai due protagonisti della scena romantica milanese. Regolarmente presente alle Esposizioni annuali dell’Accademia di Brera dal 1828 al 1846, dove i suoi ritratti della brillante società lombarda risultavano particolarmente apprezzati per l’accuratezza delle fisionomie e dei dettagli di costume e per la definizione delle ambientazioni. Molteni era infatti l’inventore della formula del “ritratto ambientato”, in cui la figura, anziché comparire su uno sfondo neutro, era circondata da oggetti preziosi, elementi di arredo descritti minuziosamente.
Nel dipinto, l’abilità dell’artista emerge nella resa dell’abito e del velo monacale, nella definizione dei dettagli e dell’ambiente, ma si concentra in particolare sul volto di Gertrude, illuminato da una luce radente, gli occhi bassi per la forzata sottomissione, un ricciolo di capelli sfuggente, simbolo dell’animo passionale trattenuto a stento dai voti religiosi, che trova corrispondenza nella rosa recisa abbandonata con noncuranza sul libro di preghiere. L’intensità espressiva del viso di Gertrude testimonia l’abilità del pittore nel rendere le emozioni dei personaggi raffigurati.
È interessante poi osservare che il pittore segue con precisione la descrizione della Monaca di Monza presente nei Promessi sposi.
L’opera è riprodotta in un’incisione di Caterina Piotti Pirola presente nell’Album dell’Esposizione di Belle Arti di Brera del 1847 la cui didasclia recita: “La Signora di Monza, opera di Giuseppe Molteni, di proprietà del Signore Ingegnere Marozzi”.
La Signora di Monza è esposta nella Quadreria dell’Ottocento dei Musei Civici di Pavia, insieme al suo pendant, l’Accusa segreta di Francesco Hayez.
Il crocefisso d’avorio seicentesco è un dettaglio significativo all’interno dell’opera, poiché si tratta di un pezzo pregiato della collezione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (oggi nel Museo Poldi Pezzoli a Milano), che compare solo nel quadro della raccolta Marozzi, che si differenzia dalle altre versioni dello stesso soggetto realizzate dall’artista. Il rapporto con Poldi Pezzoli si deve all’attività di Molteni come restauratore.
Questa scheda, vuole essere uno strumento di supporto per le/gli insegnanti utile ad introdurre gli studenti alla conoscenza del dipinto di Giuseppe Molteni, La Signora di Monza, con il sostegno di una serie di fonti dalle quali poter attingere le informazioni necessarie per svolgere le attività proposte.
Quest’ultime potranno essere svolte in autonomia a scuola, oppure in Museo con gli educatori museali.
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