In occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, la Rete dell’Ottocento Lombardo propone un itinerario virtuale dantesco tra le opere delle realtà aderenti, con l’invito a seguire le tracce della fortuna e del culto del poeta in Lombardia. In epoca risorgimentale Dante diviene una presenza imprescindibile nei cicli degli “italiani illustri”: tra le prime emergenze in Lombardia ricordiamo palazzo Sola Busca a Milano (1851-53), distrutto durante la seconda guerra mondiale, e palazzo Silvestri a Sovere (1861), di Antonio Guadagnini, o ancora palazzo Favagrossa a Casalmaggiore (1851).
Nascerà cosi, tra il 1853 e il 1856 lo Studiolo Dantesco, commissionato dal collezionista Gian Giacomo Poldi Pezzoli a Giuseppe Bertini e Luigi Scrosati. Nell’ambiente del Museo Poldi Pezzoli, forse il più affascinante omaggio al poeta dell’Ottocento italiano, centrale è la vetrata con il Trionfo di Dante, che replica in dimensioni minori quella realizzata nel 1851 per l’Esposizione Universale di Londra, oggi conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
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