Calco in gesso del Busto di Papa Clemente XIII Rezzonico

Autore

Antonio Canova (Possagno, 1 novembre 1757 – Venezia, 14 ottobre 1822)

Data

1804

Materia e dimensioni

Gesso, 125×120 cm

Collocazione

Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, Sala Napoleonica

Nel 1801 l’allora Segretario dell’Accademia Giuseppe Bossi e Antonio Canova avviarono un intenso scambio epistolare che porterà quest’ultimo a donare i calchi in gesso delle sue opere all’Accademia milanese.

Per l’occasione, Bossi nel 1804 si recò a Roma per acquistare gessi dall’antico.

Il primo calco donato fu quello del Creugante, dove appare una figura robusta e forte, più adatta a rappresentare il nudo nelle accademie di belle arti.

Nel 1804 fu la volta del busto colossale di Papa Rezzonico, meglio conosciuto come Clemente XIII (1758-1769).

Nel 1806, su modello del Museo Pio Clementino, venne costituita a Brera una Galleria di Gessi che vedeva l’accostamento di capolavori antichi e moderni, in particolare di calchi canoviani. Esposti vi erano l’Apollo del Belvedere in dialogo con il Perseo trionfante di Canova e la Flora capitolina in relazione con la prima Ebe canoviana. Tra questi troviamo anche il Busto di Clemente XIII presente nella Sala dell’Apoteosi di Antinoo.
Lo scopo della Galleria di Statue era innescare una nuova didattica nelle accademie, che aveva in Canova il suo centro e in Bossi il suo promotore.

L’opera venne realizzata nel 1804 nella bottega del Canova e fu donata per amicizia con Bossi all’Accademia di Brera. Il gesso è tutt’oggi visibile nel Salone Napoleonico dell’istituzione braidense.
Nel 1805 fu eseguito un restauro parziale della base del busto. Data la realizzazione in gesso, l’opera aveva subito qualche rottura e in vista dell’allestimento nella Galleria delle Statue del 1806, nei documenti d’archivio si legge che fu “ritaccato ed attaccato al suo piede”.

Nell’opera originale in marmo, che appartiene al monumento funerario presente a Roma, il Papa è ritratto in preghiera, a sottolineare la personalità amabile e caritatevole che lo ha contraddistinto durante i suoi nove anni di pontificato. La scultura ottenne un

notevole successo anche in considerazione della somiglianza con il volto del Papa.

L’originale testa del Clemente XIII appartiene al monumento funebre, che Canova realizzò su commissione della famiglia Rezzonico dal 1783 al 1792.

L’opera è oggi visibile all’interno della Basilica di San Pietro a Roma, ma in diverse città italiane sono conservati i calchi. Il modello originale in gesso venne realizzato nel 1784-1786 e si trova presso l’Accademia romana di San Luca. Nella Gipsoteca di Possagno, invece, sono conservati un calco del marmo della testa del pontefice e una maschera in gesso. Un altro calco si trova presso l’Accademia di Bologna, dal 1811 grazie al Segretario Pietro Giordani.

Presentazione del rilievo fotogrammetrico: “Di replica in replica: dal calco in gesso al modello digitale 3D”

Il calco del busto colossale di Papa Rezzonico rientra tra i soggetti selezionati per l’attesa mostra virtuale Napoleone e l’Accademia promossa dall’istituzione braidense in occasione del Bicentenario Napoleonico. In tale veste, l’opera ha di recente preso parte ad un impegnativo progetto di digitalizzazione, condotto con approccio rigoroso sia a livello fotografico che tramite rilevamento fotogrammetrico tridimensionale.
La fotogrammetria digitale automatica è una metodologia di rilievo che consiste nella generazione di un modello tridimensionale a partire da fotografie, acquisite secondo precise sequenze di ripresa che documentino l’opera da tutti i punti di vista; grazie alla capacità di calcolo di software dedicati, queste immagini vengono elaborate e fuse tra loro per ottenere una replica digitale metricamente corretta e fotorealistica: in altre parole, affinché il valore documentario del rilievo possa ritenersi valido, è essenziale che il modello risulti proporzionato, nella giusta scala metrica e che sia fedele all’originale nella restituzione del colore.
La documentazione fotografica, curata per l’occasione dal Prof. Roberto Rosso, ed il modello digitale 3D, rilevato da Flavia Berizzi, vengono qui condivisi in anteprima quale invito a visitare il percorso multimediale, reso in modalità interattiva e navigabile, oltre che occasione di rilancio della campagna di digitalizzazione; non da ultima è la volontà di valorizzare ulteriormente l’importante opera riprodotta, scelta tra tutte – non a caso – in quanto intimamente legata alla figura di Antonio Canova, la cui memoria parimenti ci apprestiamo a celebrare al Bicentenario dalla scomparsa.

LINK AL MODELLO

  • Valli Francesca, “Con nostro vantaggio e con vostro onore. Canova e l’Accademia di Brera”, in Antonio Canova: La cultura figurativa e letteraria dei grandi centri italiani, Bassano del Grappa Istituto di Ricerca per gli studi di Canova e il Neoclassicismo, 2006;
  • Somaini Luisa, “Gipsoteca”, in Accademie patrimoni di Belle Arti, a cura di Giovanna Cassese, Milano 2013, p. 253.

Risorse per approfondire

Link esterni


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